martedì 6 dicembre 2011

Facciamo che vi parlo di me, anzi no

Un altro blog sul giornalismo, mi sembra quasi di sentirli i commenti, ma in fondo siamo nell'epoca in cui tutti vogliono scrivere, quindi perché non farlo anch'io, che ogni giorno mi diletto a svolgere questo mestiere in una redazione? Oggi le persone cercano i 15 minuti di notorietà di cui parlava  Andy Warhol raccontando in presa diretta il mondo. Siamo tutti giornalisti, chi seguendo l'ormai obsoleta strada tradizionale come ho fatto io, chi invece affidandosi alle nuove forme di comunicazione. Il cambiamento è evidente e in atto già da tempo, oggi sdoganato anche ad alti livelli, basti pensare a come è stato modificato il senso del  Premio Pulitzer alla categoria breaking news. 
Forse in Italia certi percorsi sono solamente all'inizio, rispetto a realtà come quella americana, ma anche qui è evidente un cambio di rotta, a mio parere sotto alcuni punti di vista piuttosto tardivo. Tante sono ancora le testate  che utilizzano una forma di comunicazione vecchia che non può avere appeal sul nuovo lettore, che invece necessita di avere a disposizione una comunicazione multitasking.
Insomma tornando a me nella vita faccio comunicazione, mi piace pensare di farla in ogni istante, scrivendo, fotografando, o riprendendo quello che accade, sia in forma verbale e consapevole, sia attraverso gestualità e atteggiamenti inconsapevoli.
E prima di spegnere la luce su una giornata che è durata come sempre troppo, o forse troppo poco, vi chiedo voi come comunicate? Vi sentite reporter in ogni istante della vita oppure le notizie scegliete di leggerle solamente?

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